Hybrid Wave
- Medium
- Audiovisivo
- Anno
- 2021
- Durata
- 00:11:00
- Aspetto
- 16/9
- Formato audio
- Stereo
- Formati
- Digitale & animazione
Rosso
- Scrittura, Regia & Direzione Artistica
- Hadi Moussally
- Protagonista
- Salma
- Direzione Fotografia, Montaggio e Correzione Colore
- Olivier Pagny
- Set Design
- Hadi Moussally & Olivier Pagny
- Sound Design & Mixaggio
- Max Romain
- Voce Hadi Moussally
- Mani
- Maha Abas
Arancione
- Scrittura, Regia & Recitazione
- Clara Fantassin
- Direzione Fotografia
- Violette Fayolle
- Direzione Artistica
- Clara Fantassin & Violette Fayolle
- Sound Design & Mixaggio
- Max Romain
- Voce
- Fouad Nouar
- Editing
- Clara Fantassin & Olivier Pagny
- Correzione Colore
- Olivier Pagny
Giallo
- Scrittura, Regia & Direzione Artistica
- Rahim Unlu
- Protagonisti
- Selina Wiesmann & Zara Dragon
- Make Up
- Zara Dragon
- Sound Design, Musica & Mixaggio
- Max Romain
- Montaggio
- Rahim Unlu
- Correzione Colore
- Olivier Pagny
- Special Thanks
- Ark Saroj
Verde
- Scrittura, Regia, Direzione Artistica & Recitazione
- Fabien Ghernati
- Sound Design & Mixaggio
- Max Romain
- Montaggio e Correzione Colore
- Olivier Pagny
- Voce
- Fabien Ghernati
Cyan
- Scrittura, Regia, Direzione Artistica & Animazioni
- Olivier Pagny
- Sound Design & Musiche Originali
- Louise From Scratch
- Mixaggio Sonoro
- Max Romain
- Voci
- Hadi Moussally & Clara Fantassin
Blu
- Scrittura, Regia, Direzione Artistica & Animazioni
- Josepha Maraninchi
- Recitazione
- Charlotte Benedetti & Suzanne Delatouche
- Sound Design & Mixaggio
- Max Romain
- Montaggio e Correzione Colore
- Olivier Pagny
Viola
- Scrittura, Regia, Direzione Artistica & Recitazione
- Costanza Savarese
- Direzione Fotografia
- Luca De Lorenzo
- Sound Design & Mixaggio
- Max Romain
- Montaggio e Correzione Colore
- Olivier Pagny
- Text Lyrics
- Rahim Unlu
- Voce
- Costanza Savarese
- Location
- Michele Iodice’s Art Studio
ELETTRA è un progetto di video-arte di HYBRID WAVE
Un nutrito team di artisti ha partecipato al progetto, dalla fattibilità all’analisi di ciò che dal laboratorio marittimo di Marconi si è rispecchiato in Elettra, sua “splendente” trasposizione antropomorfa. E, quasi condotto dal mito oltre la tempesta, l’output si è concretizzato in sette pièce audiovisive.
Poiché ogni artista si trovava in un’area geografica diversa, ogni pièce a sé stante è stata girata per essere montata linearmente come un «cadavre exquis». L’output finale rappresenta una ruota dei colori in cui ogni pièce segue la precedente creando un loop infinito che richiude il cerchio elettrico.
Sinossi
01. Rosso
Perdere la connessione umana con la pandemia e reinventarla attraverso lo schermo e i social network grazie all’elettricità.
02. Arancione
È una rappresentazione delle relazioni umane condizionate dalle innovazioni tecnologiche che mostra la fragilità dei nostri legami e i loro limiti.
03. Giallo
Rimase in silenzio per un momento mentre la conversazione veniva interrotta. Non ricordo quante conversazioni incompiute siano state, dal momento che abbiamo deciso di non passare la nostra giovinezza trasformandoci in mediocri rettili.
Siamo rimasti entrambi sorpresi dal fatto che i nostri occhi fossero abbagliati. Ricordo la pressione di una notte sui nostri volti. Ricordo i nostri colli vigorosi che hanno partorito su una stazione spaziale. Ricordo che tutto questo accadde, ma dimentico sempre completamente quando i discorsi erano lasciati incompiuti. Poi ricordo quella poesia, quella poesia che mi hai appena letto.
04. Verde
Mettere in discussione le differenze nel nostro rapporto fisico e intellettuale con l’uomo, la natura, i sentimenti come se tutto fosse parte di un circuito.
05. Cyan
Rendere visibile l’invisibile attraverso la luce e connettersi con l’ignoto.
05. Blu
L’evidenziazione del corpo nella sua forma più semplice. Decostruire ogni gesto per tornare alla sua natura primaria. Una luce cruda su una realtà “grezza”.
06. Viola
Interpretare il complesso di Elettra in una prospettiva mitologica. Attraverso la luce, Elettra acquisisce consapevolezza del suo vero sé, finalmente in grado di essere madre di se stessa.
Biografie
Il Collettivo
Hybrid Wave è un collettivo artistico inclusivo, dove ogni artista che cerca di scambiare con gli altri in uno spirito di condivisione e sostegno reciproco è il benvenuto. È un collettivo aperto, lontano dall’elitarismo e dall’interesse personale.
Il collettivo vuole essere un laboratorio di ricerca, tentativi e associazioni non convenzionali mescolando generi, formati e mezzi. Possono nascere collaborazioni inaspettate, sia tra individui che tra medium o generi artistici (documentario, fiction, docu-fction…).
Fotografia-musica, scultura-scrittura, produzione-installazione… sono tutte possibili combinazioni ibride. Qui la solidarietà assume tutto il suo significato; la condivisione è considerata come un modo per consolidare l’arte di ciascuno e far nascere nuove forme d’arte.
Come un’onda che unisce le gocce d’acqua per diventare un muro indistruttibile, Hybrid Wave vuole essere una forza aggregativa che porta più in alto le sue membra, ognuna essendo allo stesso tempo un elemento unico e parte del tutto.
Attualmente, il movimento comprende artisti che lavorano in più di dieci campi diversi: fotografia, design, moda, pittura, scultura, musica, scrittura, regia, ecc… Gli artisti che partecipano al collettivo provengono da diversi background, culture e nazionalità. Sparse in tutto il mondo, la loro diversità è una risorsa essenziale per alimentare i loro scambi.
Il collettivo prende forma sia virtualmente, attraverso una piattaforma internet e social network, ma anche fisicamente, durante incontri, workshop, mostre e convegni. Ancora una volta, la diversità dei profili artistici consente molteplici volti a questi eventi.
Collaboratori
Clara Fantassin
Clara Fantassin è un’artista francese. Monomaniaca, si dedica alla scrittura. Romanzi, racconti e poesie. Il suo diario e le sue foto si occupano della sua memoria. Le sue ispirazioni provengono dall’incontro tra le sue origini egiziane e bretoni, la sua adolescenza in una cosiddetta zona urbana sensibile e le sue notti vagabonde. Alla ricerca della verità e dopo anni di pellegrinaggio, aspira a politicizzare ulteriormente i suoi discorsi e i suoi scritti.
Mai Abuhendi
Mai Abuhendi è un artista visivo multidisciplinare freelance con sede tra Londra e il GCC. La sua attenzione alla narrazione consente un’esplorazione visiva e contestuale dei valori sociali all’interno dello spazio onirico e liminale della memoria umana. Le sue attività creative includono la scrittura, la direzione artistica e la fotografia e crede nel potere della collaborazione e della sperimentazione.
Fabien Ghernati
Fabien Ghernati è nato in Francia. Ha studiato arti applicate e architettura. Crea e lavora in questi 2 campi. Ispirato da racconti, mitologia e simbolismo Completo di arti, musica e cinema. Nel suo viaggio per riportare alla luce vecchie storie e costruirne di nuove Sempre fatto a mano con l’inchiostro, su carta di cotone Inchiostro per oggi Miti per domani.
Josepha Maraninchi
Josepha Maraninchi è un’antropologa plastica e performer corsa di 35 anni. Multitecnica, enigmatica e non classificabile, sviluppa i suoi personaggi attraverso tutti i media e i formati possibili. Collabora con molti artisti e rende loro omaggio: danza, scultura, poesia beat, fotografia, meccanica, pittura e musica: tutto è fatto per comunicare la sua curiosità di incarnare i ruoli che considera come la bellezza nascosta del brutto.
Rahim Unlu
Rahim Unlu è un artista visivo e regista di 33 anni. Dopo essersi laureato in Relazioni Pubbliche, ha continuato la sua carriera realizzando documentari per vari canali televisivi. Nel 2015, ha vinto un finanziamento dal Ministero della Cultura turco per il suo primo lungometraggio, “Seventh Day”. Durante questo periodo ha continuato a dirigere diversi film pubblicitari. Compresi quelli, ha lavorato su progetti di arte visiva e transmediale. Attualmente sta scrivendo la sua seconda sceneggiatura per un lungometraggio “Nautilus”. Il lavoro di Rahim consiste principalmente di narrazioni in cui le sue esperienze personali sono combinate con miti, racconti e futurismo. Tra i temi a cui è interessato, primeggiano materie come la psicoanalisi, il postumanesimo, la cognizione incarnata, la cultura della Dea e la teoria della simulazione.
Costanza Savarese
Costanza Savarese è un’artista multidisciplinare: chitarrista solista, interprete vocale dotato di un’estensione vocale di 5 ottave, videoartista e costumista e truccatrice teatrale. Ha debuttato come solista al Concertgebouw di Amsterdam, Presidential Concert Hall di Ankara, Palau des Artes Reina Sofa accompagnata dai “Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia”, Teatro Alighieri di Ravenna, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro di Roma ecc. Vincitrice di due “Los Angeles Global Music Awards” e “F. Premio Fellini 2018”. Le sue creazioni di videoarte hanno fatto parte della Modern Panic IX Exhibition London 2018, SESI Gallery (San Paolo), FILE – Electronic Language International Festival 2019 e 2020, “The WRONG Biennale 2019”, ArtBox Gallery (Zurigo e Barcelona), “Lift-Of Sessions Pinewood Studios e Raleigh Studios” (Londra – Hollywood), “Cool Tour Street 2020” (Bologna), MANN Museo Archeologico di Napoli. Scrive su RESTROSPECTIVE, rivista quadrimestrale internazionale d’arte diretta da Glauco Della Sciucca. Ha recentemente debuttato nell’ambito di ARS ELECTRONICA Festival ‘21.
Max Romain
Max Romain è un compositore di musica per flm, sound designer e tecnico del suono con sede a Montréal (Canada). È titolare di un Master in Music and Sound Engineering (Université Paris-Est UMLV, Francia) e di un Master of advanced studies in Film scoring (Université du Québec à Montéal UQÀM, Canada). È un produttore musicale versatile che mostra esperienza sia nella composizione musicale che nell’ingegneria del suono. Mentre lavorava in diversi locali di Parigi e con varie band, ha collaborato come compositore e produttore musicale a cortometraggi e videogiochi indipendenti. Max Romain è un compositore di musica poliedrico ed eclettico, sempre all’altezza di sperimentazioni audio e musicali. Focalizza la sua pratica audio sull’esplorazione delle combinazioni estetiche dell’audio e di altri mezzi attraverso la narrazione e le collaborazioni con artisti visivi.
Olivier Pagny
Olivier Pagny è nato nel 1978. È cresciuto nella campagna francese, in un ambiente familiare aperto alla cultura. Ha iniziato ad interessarsi ai video da adolescente, allenandosi con la videocamera di famiglia. Successivamente è entrato a far parte di un’associazione di appassionati di video a Châteaubriant dove si è cimentato nel reportage, nella cattura di spettacoli, fiction, video artistici, supporto video per artisti locali e partecipazione a concorsi video. Dopo un diploma di maturità scientifica con opzione arti plastiche – ha presentato per l’esame un film di videoarte – ha ottenuto un BTS audiovisivo con opzione montaggio nel 1999, anno in cui si è trasferito a Parigi. Ha poi lavorato nel campo audiovisivo della televisione francese per 10 anni, durante i quali ha ricoperto tutti i ruoli: montaggio, produzione live, montaggio, produzione. Questi anni lo vedono lavorare su format molto popolari. Divenne poi direttore di produzione per 3 anni. Il suo incontro con Hadi Moussally ha cristallizzato il suo desiderio di cambiare il suo orizzonte e di trovare una dimensione creativa e artistica nel suo lavoro. Lascia quindi l’industria televisiva nel 2012 per dedicarsi interamente alle sperimentazioni artistiche con h7o7.
Hadi Moussally
Hadi Moussally è nato in Libano nel 1987. All’età di 18 anni decide di andare a studiare regia in Francia dove consegue un primo master in “Fiction Cinema” presso l’Università Paris-Est Marne la Vallée. Moussally sceglie quindi di intraprendere un master complementare in “Cinema documentario e antropologico” presso l’Università Paris X Nanterre, nel corso di Jean Rouch. A questo proposito, Hadi Moussally ha familiarizzato con il reality-cinema. L’approccio antropologico e documentaristico lo abitua al senso di osservazione acuta dei suoi soggetti e lo avverte dell’importanza della ripresa istantanea; mentre il suo background immaginario gli dà l’impulso di creare universi di immagini sensuali ed esteticamente piacevoli. Dal 2012 Hadi Moussally si sposta verso il mondo della moda e dirige diversi film sperimentali, alcuni dei quali hanno ricevuto vari riconoscimenti nei festival. Nel 2014 ha realizzato il suo primo documentario sulla fine della vita di sua nonna e nel 2016 un docu-ritratto su una modella senior. Nel 2018 ha completato un progetto sperimentale sull’albinismo “Positive” le cui foto sono state esposte anche all’UNESCO, al Municipio di Parigi e alla Beirut Art Fair. Nel 2015 ha fondato l’unità di produzione H7O7 il cui obiettivo principale è quello di consentire la realizzazione e la promozione di film e foto a vocazione “ibrida” dove viene privilegiata la commistione di generi tra sperimentale, documentario, moda e fiction. E nel 2020 ha fondato “”Hybrid Wave””, un collettivo artistico proveniente da tutto il mondo.