Origine

Michele Levis



Medium
Fotografia digitale
Procedimento
Camera oscura digitale
Anno
2019

Silenzio.
Lasciamo che parlino le immagini

Quelle di Michele Levis che, partendo da un evento eccezionale e drammatico come l’acqua alta del novembre 2019, ha sublimato la vicenda in un fenomeno estetico. Lo sguardo colto e rigoroso di Levis, nato e cresciuto a Venezia, si sofferma su dettagli, in un orizzonte prossimo ed equilibrato, in cui manca la presenza umana. La visione delle architetture lambite dall’acqua densa, quasi solida come una cera, è elegante e pulita. I segni dell’uomo (i muri, le inferriate, i mattoni, le porte) incontrano l’elemento acqua e, in un gioco di specchi, coesistono, senza contrapporsi, in una dimensione atemporale, in cui tutto pare cristallizzato, e che infonde una insperata tranquillità. Questa atmosfera contemplativa, ove il tempo è sospeso, suggerisce interrogativi: una riflessione sulla fragilità umana rispetto alla potenza della natura, un’accettazione consapevole dell’essere finiti, della precarietà dell’esistenza, ma anche dei propri limiti personali. Quello di Levis è un percorso emotivo e poetico, una indagine dentro se stesso, che richiede raccoglimento e solitudine, anche.

Una ricerca della propria identità che è, prima di tutto, ritorno alle origini, ai luoghi, agli orizzonti, ai colori e agli odori in cui ha vissuto. Nella continua dialettica tra memoria e presente, tra visione oggettiva e rappresentazione, l’io e il suo riflesso sembrano venire a galla, materializzarsi in qualcosa che può risultare spaesante: nella dialettica dell’assenza, il tema del doppio è certamente perturbante, ma è necessario smarrirsi in questo labirinto di riflessi e di ombre per ritrovarsi, per arrivare a conoscersi e ad accettarsi. Le immagini raffinate di Levis sono “teatri del silenzio”, che narrano, con fare pacato e rispettoso, ciò che narrabile non è: il percorso interiore che porta all’equilibro. In esse si condensano i colori della superficie e la profondità del messaggio, le luci della realtà e le ombre dell’ignoto. Questo suo osservare e ascoltare, con lentezza e in silenzio, denota una profonda tensione verso l’infinito. Gli scatti di Levis ci parlano della vita come enigma, che va affrontato e attraversato per superare le paure, e ancora del bisogno di speranza e di eterno.

― Emanuela Agnoli


Biography

Nato a Venezia, vive e lavora a Bologna dove nel 2011 ha aperto “Fotostudio L+M”.

Si occupa prevalentemente di fotografia di architettura, industriale e di beni culturali per committenti privati, pubblici e aziende.

Si interessa dell’esplorazione e documentazione dello spazio urbano, della società e delle sue trasformazioni anche per progetti di ricerca personale.

Collabora con riviste e segue la parte fotografica di progetti editoriali.

Ha esposto suoi lavori in Italia e all’estero.