Entropy

Peter Lekousis



Tipo di Medium
Fotografia Digitale
Procedura
Camera oscura digitale
Anno
2013

La mia nozione di entropia è informata dall’osservazione diretta del motore che propaga il movimento entropico nell’universo

e il motore da me osservato era il flusso costante e inesorabile di energia intesa come vibrazioni elettriche tra tutte le “cose” viventi e la materia inanimata. Ottengo questa osservazione dalla testimonianza oculare. Si tratta di una tecnica con cui riesco a restare vigile in assenza di pensieri e allo stesso tempo a tenere gli occhi aperti senza vedere.

Eliminando consapevolezza e coscienza sensoriale, i sensi svaniscono e la vera realtà come sistema di erogazione dell’energia viene rivelata, drammaticamente. L’entropia che rileviamo è in realtà, credo, l’energia universale spinta in tutte le direzioni per connettere tutte le cose nell’universo dalle vibrazioni energetiche. È questo fenomeno che cerco di inquadrare in questo lavoro sul vento che agisce in modo evidente sulla sabbia.

I sensi sono principalmente ausili alla sopravvivenza, e come tali sono diventati la lente fondamentale attraverso la quale identifichiamo la “realtà”. Ma c’è un luogo molto più senza tempo e “senza luogo” sotto l’illusione sensoriale, e quell’essenza è un luogo senza tempo, ora dell’essere, e una connessione con tutte le cose, diventando in realtà tutto parte di una cosa tramite le vibrazioni energetiche. Lascia cadere i sensi e questa realtà è rivelata.



Il mio lavoro visivo è sempre stato principalmente una tecnica mista basata sulla fotografia, in tempi diversi nel corso dei decenni. Un tempo, i miei obiettivi artistici erano concentrati sulla creazione e sull’orchestrazione di immagini artificiose da registrare con la fotocamera; quel corpo di lavoro era stravagante, usavo giocattoli e immagini ritagliate, con potere visivo e molto colore, qualcosa di dinamico e potente da guardare e sperimentare, inventato da nient’altro che immaginazione e ciò che trovava in giro per lo studio.

Quella modalità di produzione fa ancora parte della mia pratica, ma ultimamente ha lasciato il posto all’osservazione della natura e degli ambienti urbani riportata in immagine. Queste foto non sono inventate, tranne nell’inquadratura al momento dello scatto e nel successivo montaggio. L’obiettivo alla base della ricerca di queste immagini è identificare e rivelare i vortici delle forze naturali che di solito contengono schemi vibratori e ripetitivi. A volte questa relazione è ovvia per lo spettatore, come nel contributo visivo di questo lavoro.

Altre volte, mi piace “comunicare” con un deteminato ambiente a un livello puramente intuitivo. Queste immagini hanno una struttura più nascosta e mostrano una composizione visivamente sciolta, ma sofisticata ed elegante. L’occhio del fotografo, quindi, si diverte a trovare soggetti, grandi e piccoli, che contengono una vibrazione e un ritmo naturale, e ad identificare i confini della sua influenza visiva, attraverso la fotocamera, sebbene non escluda di orientarmi verso media non tradizionali, come i la Grafica tridimensionale.


Entropy

Biografia

Pete Lekousis ha frequentato la School of the Art Institute of Chicago (BFA, MFA Photography) e ha studiato con Sonia Landy Sheridan, Keith Smith, Ken Josephson, Edward West, Barbara Crane, Phil Hitchcock, Stan Brakhage e molti altri mentori. Nella sua vita lavorativa ha insegnato alla Loyola University (Chicago, IL), Alfred University (Alfred, NY), Prairie State College (Chicago, IL) e Gateway Technical College (Racine, WI). Accanto all’insegnamento nelle università, ha lavorato per molti anni come tecnico in laboratori fotografici e agenzie di servizi, ha svolto lavori fotografici freelance, lavori di progettazione grafica e tutoraggio.

Con il suo occhio attento, ha mostrato il suo lavoro in numerose mostre negli Stati Uniti, pubblicando lavori tramite Generative Systems Group, la rivista Stare, la rivista Art News, la rivista Product Mass e ha creato poster di opere d’arte originali per la School of the Art Institute di Chicago. È stato premiato dalla School of the Art Institute of Chicago, Anna Louise Raymond Traveling Fellowship e da un Illinois Arts Council Grant. Il suo lavoro è nelle seguenti collezioni: Museum of Contemporary Photography al Columbia College, Chicago, IL, The Illinois State Museum a Springfield, IL e Georgia Power Company di Atlanta, GA.